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Osservazioni, tesi e proposte economiche Stampa

E’ per prima cosa necessario domandarsi quale sia il compito di un governo di uno Stato; il governo, la politica in generale, deve adoperarsi al fine di tutelare la sicurezza e favorire il benessere dei cittadini e degli amministrati e a tal fine deve impegnare tutte le misure di cui dispone ed utilizzarle come strumento onde raggiungere tali obiettivi; è quindi l' economia al servizio del popolo e non il popolo al servizio dell' economia ma da cosa dipendono la sicurezze ed il benessere di un popolo? Dipendono dalla quantità di beni e servizi che questo popolo è capace di produrre nella propria terra o dai beni e servizi che importa in cambio di denaro internazionalmente accettato o dal denaro che si ricava dalle esportazioni e viene riutilizzato ed investito nel territorio onde aumentare gli investimenti economici... e quindi produrre un maggior numero di beni e servizi o che vengono utilizzati per incrementare i consumi. Detto questo, quali pensieri deve porsi l'uomo politico se nel proprio Paese, se nel territorio che deve amministrare c'è disoccupazione, indigenza, povertà diffusa? Deve agire ed ipotizzare quelle manovre necessarie al fine di eliminare la povertà e restituire non solo benessere economico, non solo riempire le pance, ma restituire anche la speranza e la dignità che la povertà distrugge deve consentire ai figli della propria terra di trovare lavoro e di formare la propria famiglia nel territorio in cui si nasce e non costringerli invece all'emigrazione: deve fare in pratica il contrario di quello che gli  attuali politici.....e forse tutti i politici da 150 anni hanno fatto. 1°-fatte le dovute premesse riportate nella nota precedente. domandiamoci ora cosa dovrebbe domandarsi il politico di uno stato in cui esistono fattori della produzione poco utilizzati
2 -  per semplicità parliamo di disoccupazione della forza lavoro che socialmente è maggiormente deprecabile perché coinvolge la parte più debole della popolazione
3 - i problemi di uno stato non sono tanto il deficit di bilancio, i tassi troppo alti, l' indebitamento che pure sono cose negative quando non finalizzate ad una politica di benessere collettivo, ma l' incapacità di questo di dare lavoro, e pane ai suoi figli tanto da costringerli ad emigrare o vivere di pubblica elemosina
4 - non solo di pancia si tratta, ma di dignità
5 - non di solo pane vive l' uomo, ma anche di vino, olio, pasta e prosciutto...
6 - ora, da dove partire: per aumentare il benessere è necessario che i cittadini possano comprare merci e servizi, ma per comprare queste belle cose occorrono soldi ed i soldi non si fabbricano, o meglio, se pur si fabbricano devono essere sempre legati alla quantità di beni e servizi offerti in uno stato
7 - a cosa servirebbe distribuire un milione di euro ad ogni cittadino duosiciliano se in circolazione ci sono sempre 10 fette di carne?
8 - ben presto la carne che costava 10 - 20 euro al kg verrebbe a costare diversi milioni di euro al kg
9 - questa è l' inflazione: falsa ricchezza che alla fine non cambia le cose, ma fa solo aumentare il tempo necessario per contare i soldi e pagare i conti
10 - storicamente questa è la situazione che si venne a creare nella Spagna del 1500 e del 1600 con l' importazione di oro dalle miniere dell' America centrale e meridionale.

Osservazioni, tesi e proposte economiche a cura di Giuseppe Annicchino (Commissione Economia, Intervento Seduta del 10/3/12, Gaeta). "Sull’economia per il Popolo e non sul popolo per l’economia". Al centro di questa nota il progetto di inserire nella Costituzione la norma per cui il bilancio dello Stato italiano debba presentare un pareggio tra entrate ed uscite: è mia intenzione dimostrare come questa norma sancirebbe la fine della residua autonomia della politica nel dirigere le economie dei paesi in cui governa e favorire il benessere non delle lobby dominanti ma dei popoli.

 

Brevemente a cosa si assiste oggi ne mondo della cosiddetta economia reale? Si assiste alla crescente difficoltà delle fabbriche, dei negozi, dei liberi professionisti che spesso portano alla chiusura delle stesse o al ridimensionamento delle attività

1 - quindi a mancate assunzioni, a licenziamenti

2- tutto questo porta di conseguenza altra povertà: l' economia è infatti da vedersi come un lago in cui il lancio di una pietra provoca una serie di onde che dal punto di contatto della pietra nell'acqua si propagano fino ai bordi del lago, onde che possono essere portatrici di effetti positivi o negativi come si verifica nell' attuale realtà economica

3 - ma per quale ragione le fabbriche chiudono? Per qual motivo i negozi, i professionisti sono in difficoltà? E per quale motivo o miracolo si continua ad importare dall'estero quantità enormi di materiali, alimenti, prodotti tessili, elettronici?

4 - ora nessuno vuole criminalizzare gli stranieri o le importazioni da altri paesi: se in uno Stato si producono determinati beni e servizi con maggior facilità rispetto ad altri che per tradizioni, geografia, disponibilità di materie prime sono più difficilmente ottenibili, è giusto che in quello Stato ci si specializzi in taluni prodotti e si importi il resto.

5 - deve realizzarsi un equilibrio tra diversi interessi e la maggiore o minore bravura di ognuno consente di ottenere i maggiori o minori vantaggi

6 - questa è la teoria del liberismo economico in cui tutti i fattori della produzione sono sfruttati al meglio poiché ognuno lavora in quel settore e per quella produzione in cui riesce a massimizzare la produttività rispetto al concorrente estero

7 - ma le cose non sono andate in questo modo, le cose non sono andate nel modo in cui le teorie liberiste credevano e non sono andate perché tali teorie in primo luogo dimenticano che l'uomo deve mangiare ogni giorno ed ogni giorno deve avere la pancia piena e lo spirito soddisfatto....non può attendere che i cosiddetti correttivi automatici entrino in gioco o che producano i loro effetti distruttivi di organizzazioni sociali, leggi garantiste, modifica di abitudini ed evoluzione dei comportamenti e degli investimenti

3 - le aziende non mirano alla massimizzazione dell'utilità collettiva, ma guardano al proprio interesse

4 - alcuni parlano di massimizzazione degli utili ma altri parlano di massimizzazione dei fatturati, che sono altra cosa rispetto agli utili

5 questo specialmente nelle aziende più grosse in cui è quasi inesistente un diretto collegamento tra proprietà familiare ed azienda dove sono i dirigenti teoricamente impiegati e sottoposti al consiglio dei soci a fare il bello ed il cattivo tempo

6  ed i cui stipendi sono rapportati spesso ai fatturati fatti (in particolare nelle società finanziarie)

7 ora ai privati interessa solo di produrre ai costi minimi possibili per cui sono spinti ad investire in quei luoghi in cui una data produzione costa meno

8 le società finanziarie fanno discorsi differenti, ma qui rischiamo di allungare di parecchio il discorso, in America ad esempio lo stretto legame tra carriera dirigenziale e fatturato ha consentito l' elargizione di prestiti a privati o stati esteri che poi si sono rivelati inesigibili di qui crisi, fallimento di storiche finanziarie o intervento dello stato per salvare alcune banche il cui fallimento avrebbe causato ripercussioni a catena

9 ma torniamo all' industria: la possibilità apertasi con l'avvicinamento ad economie prima isolate ed in cui la forza lavoro è schiavizzata ha consentito al capitalismo occidentale di produrre all' estero quello che prima si produceva da noi

10 naturalmente se produco auto in Polonia, Turchia Cina india e se la domanda mondiale è complessivamente stabile, non mi limito ad investire all' estero, ma contemporaneamente chiudo in Italia

11 vedi l' esempio della Fiat (ed è solo un esempio): esistono centinaia di casi di industrie nazionali e straniere operanti in Italia che hanno chiuso o si sono ridimensionate a favore delle produzioni estere

12 ora, se è solo un industriale a fare il furbo buon per lui: beneficerà di utili senza conseguenze dannose

13  ma se è tutto il mondo della grande industria a pensarla in questo modo, allora quelli che appaiono come grandi vantaggi privati alla fine si traducono in grandi danno per le nazioni da cui il capitale fugge non compensati dai vantaggi per quei paesi favoriti dagli investimenti

14 se produco 100 auto in Italia e pago 1000 euro gli operai italiani, darò agli operai italiano la possibilità di comprare tutte e dieci le auto prodotte

15 ma se pago l' operaio cinese o polacco 300 euro chiudendo in Italia non venderò più le dieci auto in Italia ma nemmeno in Cina o in Polonia, perché quello stesso operaio non avrà i soldi per comprarla a meno che non calo i prezzi di vendita ma allora sempre dieci auto avrò venduto ed avrò incassato di meno

16 ecco la crisi mondiale di domanda aggravata dai disastri finanziari che sottraggono risorse a chi deve investirle nella produzione di beni e servizi reali ed aggravati ancor di più dalle politiche degli stati che sotto la minaccia della finanza, vera padrona, pensano solo ad un riequilibrio contabile fatto di maggiori tasse

17 il rimedio aggravante la causa: ancora maggior depressione della domanda

18 cosa impossibile a prevedersi: l'interesse egoistico dei pochi realizza un'alleanza tra capitalismo occidentale e schiavismo orientale e dei paesi del  cosiddetto terzo mondo

19 il liberismo non consente la ricchezza mondiale , ma danneggia le economie occidentali e rafforza le dittature nere o rosse basate sullo sfruttamento della manodopera alleate ed incoraggiate dalle stesse potenze della finanza e dell' economia cosiddetta democratica

20 guai a cercare di cambiare le cose: gli schiavi devono restare schiavi, altrimenti perderebbero il loro appeal e gli occidentali devono a loro volta schiavizzarsi per sostenere la distorta concorrenza straniera (vedi Pomigliano)

21 le fabbriche italiane di motori all'avanguardia ed in regola con le misure di sicurezza delle produzioni e del prodotto devono chiudere per dar spazio alle fabbriche cinesi e rumene con tecnologie antiquate, pericolose per i loro stessi lavoratori e capaci di produrre beni e motori (in questo esempio da me fatto e basato su esperienza personale) pericolosi per gli utenti magari con scarse protezioni elettriche ma che costano almeno la metà

‎E così il prezzo dei motori cala, come quello delle mutande, delle maglie, delle auto: posso comprare mutande cinesi, pomodori polinesiani, posso viaggiare in aereo pagando poche decine di euro

1 - ma se tutto questo avviene a costo di licenziare e trasferire industrie all' estero per quanto tempo durerà la "zizzinella"?

2 - il guaio consiste nel distruggere senza creare nulla di nuovo, senza creare nessuna occupazione alternativa ai licenziati

3 - favorire con finanziamenti ed altri vantaggi la creazione di centri commerciali in periferia al posto di terre coltivate e fregarsene della decadenza dei centri storici o della chiusura di decine o centinai di esercizi commerciali con perdita di un numero di occupati maggiore di quello che si crea

4 - ma a “giovanni 'o chianchiere” che gliene importa? Può accattare ai figli mutande a tre soldi, borse false cinesi alla figlia, tute indiane al figlio, palloni di hong kong, sterei di singapore, auto romene di buon livello, può andare a barcellona a 29 euro

5 - si dimentica che tutti i suoi clienti erano i produttori di quelle mutande che non compra più, di quei palloni, di quelle borse, di quelle tute di quei prodotti elettronici, di quei servizi aerei, e di quelle auto

6 compra mutande a metà prezzo, ma non vende più carne: i suoi clienti sono stati licenziati

7  ma non si può difendere la produzione nazionale? No, non si può difendere perché le lobby dell'esportazione (quel poco che è rimasta) e che per prestigio si fregiano ancora della bandiera nazionale e si spacciano per rappresentanti della qualità italiana all'estero impediscono vincoli di importazione nei settori diversi da quelli in cui operano per non subire le stesse discriminazioni nei paesi in cui è diretta la loro produzione

8 - quindi massima libertà di importazione per consentire massima libertà nei mercati esteri

9 e costoro sono pochi, ma sono proprio i maggiori finanziatori della politica, i maggiori collusi con banche e finanziarie

10 inoltre esiste il vincolo europeo: non basta convincere e sconfiggere le resistenze delle lobby nazionali, la partita è divenuta ben più difficile, dovendo portare all'estero le esigenze di difesa del territorio e convincere diplomaticamente personaggi ancora meno sensibili agli interessi locali per distanza regionale ed elettorale

11 questa realtà non la possiamo dimenticare quando affronteremo l'ultima parte: soluzioni concrete.

CHE problema DEVE PORSI L' UOMO DI GOVERNO QUANDO LA MISERIA SI DIFFONDE?

1 eliminare la miseria facendo ripartire l'economia o aumentare l'assistenzialismo se l'economia fosse tanto forte da poter concedere elemosine per quei pochi sfortunati bisognosi

2 e come eliminare la miseria? Non certo aumentando le tasse o obbligando lo stato a non investire in pubbliche imprese o in lavori pubblici o utilizzando quel poco danaro rimasto per finanziare pubblici carrozzoni in perdita per colpa di inefficienze politiche volute, ma intoccabili perché fonte di potere e di collocazione di parenti ed amici (che pure dà potere)

3 non certo lasciando inalterati privilegi privati e super pensioni o sprechi pubblici che non sono giustificati neanche dalla necessità di tenere la domanda di beni alta, traducendosi spesso in esportazioni all'estero di danaro nazionale e quindi sprechi e privilegi che arricchiscono l'estero

4 o finanziando spesso a fondo perduto imprese come la Fiat che utilizzano poi quei capitali per investire in Polonia in pratica facendo pagare ai risparmiatori italiani il prezzo della loro stessa fonte di miseria

5 è necessario invece che lo stato aiuti gli uomini di buona volontà ad investire per creare occupazione e per creare prodotti da vendere in Italia o all'estero

6 è necessario che si creino le condizioni per spingere investitori nazionali od esteri a rischiare i loro capitali nel territorio italiano (e tutti possono anche trasformare la parola italiano in duosiciliano)

7 è necessario insomma che possiamo noi stessi creare la carne, il latte le uova, le auto, le mutande, i pantaloni, le scarpe di cui abbiamo bisogno

8 e come convincere ad investire? Fornendo la sicurezza ai nostri imprenditori che le loro produzioni locali troveranno lo sbocco a prezzi competitivi e che non dovranno soffrire la concorrenza scorretta di coloro che partono avvantaggiati non per essere più bravi nell'organizzare il lavoro o che sono dotati di migliori tecnologie, ma per disporre di un fattore di produzione (la forza lavoro) a prezzi molto più bassi che i nostri oltre che di altre svariate agevolazioni all'esportazione

9 non sono le maggiori tasse ad aggiustare i conti, ma la maggior produzione che riequilibra la bilancia dei pagamenti impedendo quella fuoriuscita di danaro che alla fine, non potendo il nostro stato produrre liberamente moneta, per vincoli e per tecnicismi finanziari, esaurisce la liquidità di uno stato

10 pare facile dirlo: ma in pratica come realizzare questo che appare semplice visto che dobbiamo sottostare a regolamenti europei che impediscono la libera gestione monetaria o la possibilità di imporre barriere protezionistiche che limiterebbero la libera circolazione di beni e servizi?

11 è qui che deve intervenire l'uomo di Stato:

12 se il problema non è risolvibile dai singoli territori, sono gli organismi sovranazionali che vincolano i singoli territori a dover farsi carico dei problemi: altrimenti sono inutili: sono solo strumenti di sopraffazione

13 è inutile che si fanno le risatine quegli idioti stranieri quando parlano dell'Italia (loro stanno peggio di noi) ma sono i responsabili dei vincoli e delle regole che devono anche trovare una comune politica di difesa comunitaria dei singoli territori: deve cioè esserci una solidarietà tra eguali che oggi manca

14 il pareggio del bilancio: cosa può contare il pareggio del bilancio a prezzo di sacrifici, tasse, minor assistenza pubblica, se si continuano a chiudere le imprese nazionali, i commerci?

15 quale nuova manovra dovremo affrontare l'anno prossimo per colmare la medesima voragine dei conti visto che la ricchezza da tassare sarà ulteriormente ridotta ed i licenziamenti aumentati e visto che non si vuole intervenire con maggiori emissioni monetarie per risolvere i problemi di liquidità di banche ed imprese?

16 l'inflazione galoppante è una brutta bestia che distrugge i risparmi e che danneggia i creditori (le banche) che hanno interesse a vedersi restituire soldi con lo stesso valore di quando furono prestati e non svalutati

17 ma possiamo noi comportarci da virtuosi amministratori di bilanci in pareggio mentre i nostri figli piangono ed il popolo fugge via in cerca di lavoro?

18 è dovere della politica sfamare il popolo o mantenere una contabilità equilibrata consentendo la morte del cittadino?