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I 300 ANNI DI CARLO DI BORBONE: STORIA E ORGOGLIO ANCHE NEL CARCERE DI SECONDIGLIANO PDF Stampa E-mail

Circa un anno fa la prima esperienza di storia&orgoglio tra i ragazzi del carcere di Secondigliano. Qualche giorno fa la seconda “tappa” con la mostra sui 300 anni di Carlo di Borbone. Resta l’esperienza più bella della nostra ultraventennale storia come Movimento Neoborbonico. Grazie alla disponibilità dei colleghi docenti, del direttore della struttura, dei direttori dei reparti e degli agenti, con Antonella, Salvatore e Mimmo, quella mattina trascorsa là dentro resterà dentro di noi per molto tempo. E resteranno dentro di noi l’entusiasmo dei ragazzi che, da soli, hanno allestito i pannelli nella palestra, le loro domande più articolate e motivate delle tante che ci accompagnano da anni nei nostri convegni (perché hanno fatto tutto questo a Napoli e al Sud e perché continuano a farlo? Riusciremo a cambiare i libri e a cambiare il futuro almeno dei nostri figli?), resteranno dentro di noi i commenti di fronte ai pannelli con tanti ragazzi che già conoscevano quelle storie (qualche collega, brava e appassionata, gliele avrà raccontate bene…), resteranno dentro di noi gli abbracci commossi alla fine di quelle due ore che sono trascorse (per noi e per loro) troppo in fretta, abbracci carichi di orgoglio, di speranze e di colori, quelli dei primati borbonici del grande Carlo, quelli di una storia ancora “bella e nostra”, nonostante tutto, anche a Secondigliano, anche in un carcere, il luogo in cui è davvero difficile rintracciare quegli “elementi”, il luogo nel quale sono più che mai preziosi in questo viaggio che continueremo a fare, insieme, appena possibile. I ragazzi di Secondigliano ci hanno ringraziato con un grande affetto. Come l’altra volta, siamo noi che dobbiamo ringraziare loro con lo stesso affetto.
Gennaro De Crescenzo