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Comunicato Stampa n° 1

 

Il 16 gennaio 2010 a Napoli, nel Maschio Angioino, si è riunito, a 150 anni esatti dalla fine del Regno, il “Parlamento delle Due Sicilie".

Si tratta di un’iniziativa di carattere civico-culturale che nasce da un gruppo di neoborbonici ma che coinvolge imprenditori, professionisti, artigiani, artisti e numerosi giovani, tutti uniti da un profondo legame con la nostra terra. Da circa un secolo e mezzo Napoli e il Sud non hanno classi dirigenti adeguate e degne di rappresentare gli antichi Popoli delle Due Sicilie. Dall’unificazione-conquista piemontese, infatti, fino ad oggi e, purtroppo, con pochissime eccezioni, politici, intellettuali e imprenditori, sono stati subordinati ad un sistema nord-centrico e vittime di un complesso di inferiorità dannoso e sempre più attuale.

Senza radici, senza orgoglio e senza senso di appartenenza non c’è futuro. Parte da lì la “sfida” del “parlamento”: un gruppo di meridionali d.o.c. provenienti da tutte le antiche province duosiciliane, lontani dalla politica e che, nel rispetto delle leggi e della legalità e d’intesa con le istituzioni locali, nazionali e sovranazionali, sappiano controllare ed eventualmente denunciare quanto si fa ai danni del Sud ma anche progettare in proprio e proporre ai politici che sappiano ascoltare a prescindere da partiti e schieramenti.

Oltre i partiti e le partitocrazie e nell’esclusivo interesse della nostra gente, una provocazione, un patto di ferro, una nuova possibilità per far sentire la voce di un Sud sempre meno rappresentato e difeso. Riuniti in commissioni di lavoro o “ministeri” (dell’Economia, dei Beni Culturali e del Turismo, dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio secondo la definizione borbonica o delle “pari opportunità Nord-Sud”…), nasce così un “governo-luce” a Sud del Garigliano,  dopo troppi anni di buio a tutti i livelli. E con un altro obiettivo ancora più importante: la formazione di classi dirigenti finalmente e veramente nuove. Nel nome di una storia, quella in particolare del periodo borbonico, che seppe regalare tanti primati positivi e trasformò Napoli in una delle poche capitali mondiali. Nel nome di un’identità forte e fortemente legata alle tradizioni cattoliche dei nostri Popoli e di una capacità di governare assecondando vocazioni e aspirazioni del territorio: coordinate importanti da ritrovare, insieme, se ancora crediamo in un riscatto atteso per troppo tempo.